«L’antitesi di ricchi e di poveri, di gaudenti e di sofferenti, di oppressori e oppressi, non è un qualcosa di accidentale e di facilmente removibile, come era parso agli entusiastici amatori della giustizia.»

Antonio Labriola filosofo marxista, nacque a Cassino il 2 luglio del 1843. Conclusi gli studi a Napoli, dove fu allievo di Bertrando Spaventa, abbracciò la corrente dell’idealismo e dello storicismo hegeliano che vedeva nello stato risorgimentale la realizzazione dell’eticità hegeliana.

A causa del ritardo nello sviluppo industriale, il marxismo si diffonde in Italia in ritardo rispetto ai più avanzati paesi dell’Europa occidentale. L’introduzione del marxismo in modo scientifico e sistematico in Italia verso la fine dell’ottocento, è stato opera quasi esclusiva di Antonio Labriola. In memoria del Manifesto dei comunisti, fornisce una lettura critica di grande attualità dell’opera di Marx ed Engels. Marx ed Engels intesero chiarire le condizioni di una secolare lotta di classe che investe borghesi e proletari: primo passo verso una società in cui, al posto della società borghese, subentrerà «un’associazione nella quale il libero sviluppo di ciascuno è condizione per il libero sviluppo di tutti.»
ISBN 978-88-6872-243-2
Collana: Le Idee
Formato: 11×19
Pagine 144
Prezzo 10 Euro