di Italo Svevo
Giorgio è un giovane facchino svogliato e fannullone. In un impeto di follia uccide un uomo che conosce appena, Antonio, per sottrargli una notevole quantità di denaro. Decide di scappare in Svizzera ma ci ripensa e torna a casa, cercando di non dare nell’occhio. Il giorno seguente la notizia del delitto si é già diffusa per tutta la città e Giorgio si sente sempre più oppresso e braccato, tenta di comportarsi nel modo più normale e naturale possibile, ma ogni suo tentativo risulta vano e goffo. I sospetti cominciano a ricadere su di lui: la notte del crimine, infatti, era stato visto allontanarsi dal luogo del delitto da una donna con la quale si era scontrato. Nel tentativo di cambiare il suo aspetto preso dal panico commette un errore dopo l’altro fino al drammatico epilogo finale.
Svevo analizza i meccanismi istintuali legati al delitto e l’anatomia di un omicidio in una storia ad alta tensione.

Italo Svevo, pseudonimo di Aron Hector Schmitz è stato tra i più importanti scrittori e drammaturghi italiani, autore di romanzi, numerosi racconti brevi e opere teatrali. Nell’ambito della letteratura italiana l’opera di Svevo segna il trapasso dal verismo a una nuova visione e descrizione del reale, più analitica e introversa. L’opera di Svevo è stata spesso accostata a quella di Proust, Joyce, Kafka, Musil, Pirandello, e costituisce uno dei momenti più importanti della letteratura europea del Novecento. La sua opera più significativa è senza ombra di dubbio La coscienza di Zeno.

ISBN 978-88-6872-242-5
Collana: I Classici
Formato 12×20
Pagine 128
Prezzo 10 euro