di Valerio Varesi
Saimir è un giovane clandestino arrivato dall’Albania. Non ancora maggiorenne, lavora come muratore in un cantiere edile.
Un tragico incidente sul lavoro ne spezza la vita e i sogni lasciandolo sepolto sotto un cumulo di macerie. Samir è la metafora di un esercito in carne ed ossa reso invisibile dall’amara realtà contemporanea: lavora in nero illegalmente senza alcuna garanzia o sicurezza. Per lui non c’è pietà e solo la storia di un’altra vittima, un altro corpo che va a ingrossare la tragica lista delle morti bianche.